La perdita cronica del sonno è molto pericolosa per la salute

Aggiornato il:
May 6, 2021

La perdita cronica di sonno ha un profondo effetto sulla salute e il benessere dell'uomo e di riflesso sulla sanità pubblica. Se il sonno non è adeguato si va incontro a numerosi sintomi quali sonnolenza diurna, scarsa concentrazione, memoria alterata, umore depresso, minore qualità della vita e diminuzione del benessere familiare. Le prestazioni durante le attività di veglia sono scadenti con aumento degli incidenti e degli infortuni e conseguente aumento della mortalità e morbilità.

Per vari motivi sia per patologie sottostanti che per comportamenti sociali, la perdita di sonno è divenuta prevalente nella popolazione generale; è ancora troppo spesso trascurata e non riconosciuta come effetto e causa di importanti problemi di salute, che oltretutto sarebbero curabili.

Le patologie che contribuiscono alla perdita di sonno sono: le malattie da russamento soprattutto nel caso della sindrome delle apnee durante il sonno, la sindrome delle gambe senza riposo, le parasonnie, disturbi dell'umore, psicosi e altre condizioni psichiatriche e neurologiche e ovviamente l’insonnia primaria. Dobbiamo anche considerare condizioni parafisiologiche quali una minore qualità e quantità del sonno dovute all’età avanzata.

Le cause sociali sono dovute alla tipologia di attività 24 ore su 24 che caratterizza la nostra società. Assistiamo a grandi cambiamenti con attività da svolgere a tutte le ore e maggiore accesso all’uso notturno di computer e telefoni cellulari Gli studi hanno scoperto che la perdita di sonno è più comune di quanto si pensasse in precedenza.

La privazione cronica del sonno è associata a livelli di testosterone ridotti e cortisolo elevato.
Poiché il testosterone migliora la funzione dell'acido gamma-amminobutirrico (GABA) e dei sistemi della serotonina nel cervello, ciò spiega il collegamento con la depressione ed ansia così frequenti in questi soggetti.
I livelli elevati di cortisolo sierico hanno correlazioni con ipertensione, obesità e diabete di tipo II, ma anche con depressione, ansia.

La privazione cronica del sonno, inoltre, è correlata all'aumento dei marker infiammatori, che mettono una persona a rischio di infarto e ictus.

E’ importante che il ridotto numero di ore di sonno e i pericoli che ne derivano vengano posti all’attenzione del pubblico per le relative azioni sia diagnostiche che terapeutiche.

Joseph Hanson, sleep deprivation . Statpearls, 15/10/2020
PubMed Link: Sleep Deprivation (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/n/statpearls/article-25984)

All'Istituto Italiano di Roncologia curiamo chi russa e chi soffre di apnee notturne

Il nostro obiettivo è curare il russatore attraverso la terapia meno invasiva e meno costosa.
Prof. Dott. Giovannino Rocchi
Direttore Scientifico Istituto Italiano di Roncologia
Dott. Prof. Rocchi per SIMSO

La roncopatia è molto complessa con enormi variabili sia da un punto di vista diagnostico che terapeutico. Il paziente rischia per tale motivo, di girare a vuoto, ricevendo ogni volta informazioni frammentarie che seppur corrette per quell'aspetto preso in considerazione da ogni specialista, fornisce solo indicazioni parziali che sembrano pertanto confuse e in contraddizione tra loro.

Questo risulta molto frustrante per il paziente che rimane quantomeno frastornato e confuso.

È per questo che è importante essere seguiti da un centro che possa sintetizzare le varie sfaccettature della patologia e che sappia come utilizzare al meglio le terapie previste.

Gli Ambiti Specialistici che vengono coinvolti nella valutazione del russamento presso il nostro Istituto sono:
  • internistico
  • cardiologico
  • neurologico
  • otorinolaringoiatrico
  • pneumologico
  • gnatologico e odontoiatrico
  • psicosociologico
  • scienza dell'alimentazione

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